Comparazione tra manufatti in polietilene e manufatti in vetroresina

Resistenza

La resistenza chimica del Polietilene (PE) nei confronti della maggior parte dei compositi chimici corrosivi e dei solventi può definirsi ECCELLENTE, in quanto praticamente inerte per tutte le situazioni ammissibili come scarichi, anche in ambito industriale. La resistenza alla corrosione elettrochimica e biologica è pressoché totale e non subisce interazione catodica con eventuali correnti vaganti presenti nel terreno.

La resistenza all’abrasione è una caratteristica fondamentale per definire la durabilità dei materiali. I test di resistenza all’abrasione prevedono prove per valutare lo stato di usura in termini di riduzione dello spessore delle pareti. Di seguito il grafico di riferimento; la Vetroresina (PRVF) risulta essere 6 volte meno resistente del PE che invece presenta i valori più bassi.

Il comportamento plastico del PE lo rende anche più resistente dal punto di visto meccanico ad eventuali assestamenti o pressioni, si deforma ma difficilmente si spezza. Pressioni non uniformi o alte concentrazioni di carico possono invece provocare instabilità elastica localizzata nel PRFV che tende ad assumere un comportamento più rigido.

Solidità
La sua elevata robustezza è data anche dall’utilizzo dello stampaggio rotazionale come processo produttivo che consente di ottenere manufatti con struttura monolitica (= in un unico pezzo) privi di saldature che potrebbero indebolire le parti sollecitate da tensioni interne. Questo processo industriale inoltre permette di realizzare controlli ad alta precisione su ogni prodotto, creando così manufatti identici e conformi ai dati di progetto.
Durabilità
La Vetroresina è materiale termoindurente. Le escursioni termiche che si alternano in modo frequente possono provocare un fenomeno di isteresi meccanica, che fa aumentare la fragilità del materiale. Il Polietilene sopporta anche elevati sbalzi di temperatura (da -20 a +80°C) e grazie agli additivi anti UV non si deteriora nel tempo.
Rispetto dell’ambiente
Le resine termoindurenti non possono essere fuse e riformate. I materiali al termine della loro vita utile ed eventuali sfridi di lavorazione, attualmente devono essere trattati come rifiuti speciali. Il PE invece può essere riciclato al 100% e tornare a nuova vita.